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16 Febbraio 2017
Diary

Athletes, Coaches and Programming

Fortunatamente Andrea Barbotti nel suo ultimo post IG in poche righe mi ha sollevato dal lavoro di fare riflettere tutti gli appassionati crossfitter italiani che ridurre questo sport ad una “chiacchiera da Gazza” è triste. Soprattutto quando coloro che chiacchierano non hanno niente da dire o da dare.

Riflettendo sulla performance di Stefano e Gianluca e degli italiani in generale ai Meridian Regional 2018 credo sia giusto fare il punto della situazione e cercare di capire cosa è possibile cambiare in meglio.

Mi viene in mente una sola parola: Collaborare.

Questo riguarda i primi due soggetti presi in considerazione nel titolo di questo articolo. Sono ormai 10 anni che mi occupo del lato agonistico della faccenda e nonostante tutti gli small talk ed altre amenità alla fine in area warm up ho sempre visto atleti e coaches abbracciarsi e scambiare consigli tra loro. Quest’anno durante le 5 settimane di Open il Barbo ed io ci siamo messaggiati quotidianamente per confrontarci sui workout e condividere i risultati dei rispettivi atleti. Credo sia stato utile e stimolante.
Se avete una dispensa piena di cibo fresco il migliore modo di gestirla è condividere quel cibo con altri (non scelti a caso). In questo modo più persone staranno bene e saranno in forze per procacciarne di nuovo. Tenendola tutta per voi alla meglio vi dovrete ingozzare e molto di quel cibo comunque marcirà. Cercate di capire cosa intendo senza farvi strani viaggi fanta-politici perché detesto tutti i catto-comunisti di questo paese ed al contrario apprezzo molto il saluto romano.
Allo stesso modo ritengo che i Regional Athletes italiani dovrebbero trovare occasione di allenarsi assieme durante l’anno perché questo potrebbe essere utile a tutti per la prossima stagione. Idem con patate per noi allenatori.

Altre formule magiche non servono.

Ed a proposito di allenatori, vi siete mai domandati quali siano le caratteristiche di un buon coach ? E’ una domanda che mi sono posto molto spesso anche io. Di norma mi sono sempre risposto che chi ottiene risultati con più atleti, in diversi contesti di gara (dai throwdown locali a gare importanti come i Regional o i Games), per un periodo di tempo congruo, è un buon coach.
Questa risposta però mi è sempre sembrata incompleta perché mi è capitato spesso di incontrare allenatori seri e preparati ma che poi nella pratica non hanno ottenuto alcun successo degno di nota. Forse non hanno avuto la possibilità di allenare veri atleti ? O forse ci sono altri fattori da prendere in considerazione ? Non ho ancora trovato una risposta che mi soddisfa pienamente ma di certo:

” la salute degli atleti
” il miglioramento costante stagione dopo stagione
” la consistenza dei risultati
” i piazzamenti ottenuti

sono tutti elementi che possono far capire la qualità del coaching svolto.

Detto questo, diamo uno sguardo oggettivo ai risultati che le programmazioni ed i rispettivi coaches italiani hanno prodotto negli ultimi anni.

Prendo in considerazione solo gli stage di gara più alti: Regional e Games.

Matteo Fuzzi – R2F

Games:
2017 – Giulio Silvino, Bernard Luzi.
2018 – Giulio Silvino, Bernard Luzi.

Regional:
2012 – Mattia Balella
2013 – Mattia Balella, Stefano Italiano.
2018 – Danila Capaccetti


Andrea Croceri – Team Elite

Games: 
2018 – Niccolò Colli 

Regional:
2016 – Andrea Barbotti,
2017 – Andrea Barbotti, Davide Marini
2018 – Fabio Botteghi, Stefano Di Francesco, Michaela Palova


Ernest Briganti – BHT LAB

Regional:
2010 – Ernest Briganti
2011 – Martina Barbaro
2012 – Stefano Migliorini, Martina Barbaro
2013 – Stefano Migliorini, Martina Barbaro
2014 – Stefano Migliorini, Martina Barbaro
2015 – Stefano Migliorini, Martina Barbaro
2016 – Stefano Migliorini, Martina Barbaro
2017 – Stefano Migliorini, Antonio Milocco
2018 – Stefano Migliorini, Gianluca Stitzer, Manfredi Ottavi (della storia di Manfredi scriverò prossimamente)

Antonio Gardelli – Team 1RM

Regional:
2015 – Andrea Barbotti
2018 – Frederick Husson

Francesco Ajello

Regional:
2011 – Francesco Ajello
2012 – Francesco Ajello, Matilde Orlandoni
2014 – Matilde Orlandoni
2018 – Matilde Orlandoni

Andrea Barbotti, Ingemar Girolomoni, Raffaele Polonara – On Air Program

Regional:
2018 – Davide Arici

Esistono altri atleti ed altri allenatori oltre a quelli citati che sicuramente all’italiana maniera si offenderanno per non essere stati presi in considerazione, ma i 4 criteri che ho scelto (salute, miglioramento di stagione in stagione, consistenza di risultato e piazzamenti) li escludono da questo articolo.

Dati alla mano Matteo è il solo ad avere conquistato i Games.
Il sottoscritto sembra essere il più consistente nei risultati e quello con gli atleti più in salute dopo cosi tanti anni di competizioni ad alto livello. Andrea Croceri il più veloce nel creare un team che delivera risultati anno dopo anno.
Il Gardellone nazionale indiscusso scouter e formatore di talenti del bilanciere come Barbo ed Andrea Ferrero. Francesco l’unico che si rifiuta di allenare da remoto perché crede in un modello diverso di coaching e di lavoro. Il team di On Air il primo ad avere creato una realtà di remote coaching che travalica i confini italiani allenando atleti in tutto il mondo.

Tutto questo per dire che, mentre molti trascorrono il loro tempo a dare fiato alla bocca, ci sono altri che lavorano e creano risultati tangibili. Tutti quelli che ho citato, con i loro inevitabili pregi, difetti ed errori, hanno fatto qualcosa di buono ed importante per il CrossFit in Italia.

Perché ho scritto tutto questo? Perché tra pochissimi giorni sarà on-line la nuova app BHT LAB ed era necessario farmi pubblicità per vendere più subscription possibili !!! Ovviamente sono ironico. La logica mass-market ed i miei atleti non sono mai andati d’accordo.

To be continued…

Ernest Briganti

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